A conventional Venice

“Every time I describe a city I am saying something about Venice”.

These are the words told by Marco Polo in conversation with Kublai Kahn into the novel “Invisible Cities” by Italo Calvino.

I’ve always thought that describing a city only by its historical and artistic content returns an important aspect of it but not its complexity. Since Venice is known for its beauty and historical value it seems unconventional to show its more conventional side.

In this project you will find only a few references to the classical vision of Venice told into city guides. I tried to show a unique city without abusing of its iconic views. With some exceptions.

The city has many arcades and passages (called “sottoporteghi”) and narrow streets (“calli”) which open up into wide spaces such as squares called “campi”, the Italian translation of “fields”.

By interchanging the shots of these two categories I try to convey the feeling of a stroll without a prearranged destination; as a flâneur I follow a free path.

An itinerary imagined from sunrise to sunset that aims to discover the city beyond postcards.

“Ogni volta che descrivo una città dico qualcosa di Venezia.”

Nelle sue “Città invisibili”, Calvino fa pronunciare queste parole a Marco Polo durante un confronto sui luoghi visitati con Kublai Kahn.

Ho sempre pensato che raccontare una città nella sua accezione storico-artistica è coglierne solo un aspetto, importante ma limitato. Al punto che diventa inconvenzionale raccontare/mostrare la Venezia convenzionale.

In questo progetto vi è poco della Venezia classica che emerge, di solito, dalle guide turistiche. Ho cercato di presentare una città unica senza fare leva sulle sue iconicità. Tranne qualche eccezione.

La città possiede molti passaggi (sottoporteghi) e viuzze (calle) che trovano sbocco in spazi ampi, i campi e le piazze a volte paradossalmente fuori scala.

Alternando gli scatti di queste due categorie cerco di trasmettere la sensazione del camminar lento, tipico del flâneur, senza seguire itinerari prestabiliti, ma lungo un percorso libero.

Un percorso immaginato dall’alba al tramonto che si prefigge di scoprire la città dietro le cartoline.

 

Selected for Miradas Compartidas 22

Published on Docu Magazine vol.3, issue 9, 2022

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